La nuova versione del programma rivoluziona l’interfaccia e le funzioni, alla ricerca di un approccio più semplice e intuitivo.
True Image 2015 è un software molto diverso rispetto al passato: per avvicinarlo agli utenti meno esperti Acronis ha deciso una drastica cura dimagrante, ripensando l’interfaccia e le funzioni per renderlo più intuitivo e semplice da utilizzare. La rivoluzione è stata portata a termine con feroce determinazione, ma non senza perdite.
Acronis ha scelto per questa versione un tema quasi monocromatico e un design piatto, sicuramente più in linea con le attuali tendenze proposte da Microsoft (e non solo). Le sezioni principali del programma sono tre: Backup, Sincronizza e Strumenti, a cui si aggiungono due schede per verificare la presenza di versioni aggiornate e per accedere alla documentazione e ricevere assistenza.
Quando si apre per la prima volta la scheda dedicata ai backup, basta indicare un percorso di destinazione (locale, in rete o nel cloud di Acronis) e poi fare clic su Esegui backup per salvare l’intero contenuto del Pc. Le altre opzioni sono naturalmente ancora disponibili, ma sono nascoste: la finestra di configurazione avanzata permette di aggiungere una pianificazione, modificare i dettagli dello schema di backup (differenziale, incrementale, catena di versioni o personalizzato), abilitare le notifiche via mail, escludere alcune cartelle o tipologie di file e altro ancora. True Image ha ulteriormente migliorato la funzione di esclusione dei file: per esempio, la nuova release individua i documenti memorizzati in cartelle sincronizzate con servizi di cloud storage (come Dropbox, OneDrive o Google Drive), e può escluderle automaticamente dal backup, diminuendo lo spazio occupato e velocizzando la procedura.
La funzione di sincronizzazione si basa sull’abbonamento Acronis Cloud (da acquistare a parte, a partire da 49,95 Euro all’anno per 250 Gbyte): può sincronizzare i documenti, le immagini o i video tra più dispositivi, desktop e mobile (Android e iOS). Al contrario della maggior parte dei servizi di cloud storage, True Image permette di selezionare le cartelle da sincronizzare e può gestire più job di sincronizzazione. La sezione degli strumenti include alcune funzioni accessorie, comunque molto utili: Clona disco permette di duplicare un’unità (utile ad esempio per cambiare hard disk senza reinstallare il sistema operativo), Rescue Media Builder crea supporti avviabili (dischi ottici o chiavette Usb) basati su Linux o Windows PE, per ripristinare il computer se il sistema operativo non dovesse più avviarsi.
Simile è Acronis Universal Restore, che rappresenta la novità principale di questa versione (in passato era disponibile solo come Add On): è pensata per trasferire un sistema su hardware diverso da quello di partenza, e per questo richiede qualche accortezza in più. In particolare, può essere necessario individuare e aggiungere manualmente i driver dell’hardware di destinazione: una procedura tutt’altro che banale, anche se illustrata dalla documentazione di True Image.
L’integrazione con Parallels Access permette di accedere al computer da remoto e di gestire direttamente le funzioni di backup e recupero, mentre la sezione Altri strumenti ospita tutte le altre funzioni del programma. Startup Recovery Manager personalizza il menu di boot per includere una funzione di ripristino, Secure Zone sfrutta una zona libera di un disco fisso per creare una partizione protetta dedicata al backup dei dati, Drive Cleanser elimina definitivamente i dati sensibili, e Pulizia sistema cancella le informazioni ridondanti e le tracce della navigazione.
Tutti questi componenti mantengono l’interfaccia delle versioni precedenti, e vengono avviati separatamente rispetto al programma principale: nonostante la loro utilità, sembrano vestigia di un’epoca passata. Questa minore coesione non è l’unico difetto della nuova release: alcune funzioni sono del tutto scomparse, mentre altre sono state nascoste e rese più difficili da raggiungere. Assente è Try & Decide, un originale strumento che consentiva di installare software, testarlo e poi decidere se mantenerlo, rendendo permanenti le modifiche, oppure se eliminarlo ritornando alla situazione precedente; per ottenere un risultato simile, Acronis suggerisce di effettuare un backup completo e ripristinarlo in caso di problemi. Sono sparite anche le funzioni di consolidamento dei backup e di conversione in unità Vhd, e non si possono più esportare e importare le impostazioni. La funzione di integrazione dei backup nel file system, invece, è solo nascosta: non si può più montare un backup dall’interfaccia principale di True Image, ma bisogna invece individuarlo in Esplora file e sfruttare i comandi integrati nel menu contestuale.
Nel complesso è chiaro che Acronis ha deciso semplificare True Image, per renderlo più intuitivo e ampliare il pubblico di potenziali acquirenti. Ma per raggiungere questo scopo ha sacrificato alcune delle funzioni più avanzate e originali, mentre altre ora sono sganciate dall’interfaccia principale del software o sono più difficili da raggiungere.
fonte: http://www.pcprofessionale.it/2015/07/14/true-image-2015-backup-e-protezione-semplificata/